"Godetevele, quelle sofferenze d'amore. Sono i dolori più belli."Se n'è uscita con questa storia oggi, la professoressa, prima di interrogarmi.
Ha detto proprio così. Ed io, per la prima volta, mi sono trovata profondamente, completamente d'accordo con quella donna che di dolori, nella sua vita, ne aveva sopportati tanti.
Era da un po' che riflettevo su cosa significasse soffrire per un'altra persona, sul perchè un solo individuo possa, con la più banale delle azioni, stravolgere la giornata di qualcun'altro, rendendola un paradiso o un inferno.
E sono giunta ad una conclusione. L'amore e, ancor più, il dolore ci rendono fottutamente vivi.
Avete presente quella stretta al cuore che ci fa piangere di notte? Quella che ci chiude lo stomaco e ci comprime i polmoni? Ecco. Quel sentimento ci ricorda chi siamo e cosa desideriamo.
Io, non cancellerei mai neanche il più minuscolo istante passato in lacrime, con la sua lettera in mano, il rancore nel cuore e la voglia di urlargli in faccia quanto amore portavo dentro. Sono gli attimi più intensi e travolgenti, quelli. Le emozioni più forti e scioccanti.
I sentimeti più autentici.
E non importa quanto male ci sentiamo. Non importa che, a volte, preferiremmo morire. Non importa più nulla. La cosa importante davvero è la consapevolezza di essere così palpitanti di vita, talmente ebbri quasi da poter scoppiare.
Ed è questa l'unica cosa che conta.
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