mercoledì 30 marzo 2011

Goodnight goodbye.

Guarda che lo so. Me ne rendo conto. Non puoi, non puoi, non puoi tornare quello che eri.
So che non puoi farlo. So quanto sarebbe patetica la cosa.
Eppure.. eppure vorrei che per trenta fottutissimi secondi tornassi la persona stupenda che conosco. Che tirassi giù quel dannato ciuffo, come ai vecchi tempi e rimettessi il trucco su quegli occhi, così belli.
Vorrei che aprissi il tuo cuore, che ricominciassi a chiamarmi Amore, almeno una volta. Un'ultima, maledetta, volta.
Così almeno potrei dirti addio. Mi basterebbe solo poterti dire addio.


Credimi, è dura.

domenica 27 marzo 2011

Cacophony.

Lo stridere di unghie su una lavagna lucida.

La striscia nera di matita che cola insieme ad una lacrima.

Una goccia di veleno.

Una boccata di fumo nei polmoni, catrame nei pensieri.

I brividi lungo la colonna vertebrale.

Un sospiro interrotto.

Una natura rivoltante da poter contemplare.

Un conato che ti serra la gola.

Toccare il fondo.

Cacofonie schifosamente rumorose.
Silenzi fottutamente soffocanti
E' tutto così sbagliato.
La vita è un paradosso.
RANDOM.

Mi manchi.

mercoledì 23 marzo 2011

Some sweet donut?

Ho sempre pensato che i singoli eventi della vita di una persona non fossero necessariamente collegati, che se oggi compro una ciambella con lo zucchero, questo non c'entri nulla con l'auto che mi investe il giorno dopo. Invece non è così, perchè a causa dello zucchero mi fa male un dente, perciò vado dal dentista, il cui studio è in una via trafficata che io attraverso, e qualcuno mi mette sotto. Quello di cui mi sto rendendo conto è che esiste un filo sottile ed invisibile che lega tutto. Non esiste una sola azione che si possa compiere senza modificare il flusso generale delle cose che ti ruotano intorno.

Destino. Esiste? Non ne ho idea. Probabilmente non è altro che un misero espediente che l'uomo usa per giustificare i propri fallimenti. Eppure è impossibile negare che, destino o no, anche la più piccola delle azioni porta con sè una catena di eventi e, il mutare della più inisgnificante di queste, comporta il totale sconvolgimento della realtà.
La domanda che veramente mi assilla è: sono io a spostare le pedine? O non sono altro che un burattino nelle mani dell'immensità?
Credo che, comunque sia, ci sia un inizio, un punto di partenza che ci viene dato dall'alto. Da quel momento sta a noi fare una scelta o l'altra. E' tutto, sempre, solo, nelle nostre mani. Fortuna e Sfortuna sono legate unicamente al nostro modo d'agire.
E' un po' come il concetto per cui Male chiama altro Male, e Bene altro Bene, e per cui il Destino è, semplicemente, il carattere di ciascun uomo.
Claire.

domenica 13 marzo 2011

Veleno.

Vorrei scriverti, adesso.
Scriverti cosa provo. Scriverti quanto male fai. Scriverti che ancora pulsi sotto la pelle, dentro le vene. Scriverti che eri, sei e sarai sempre TUTTO, che sei ancora costantemente nel mio cervello. Ora più che mai.
Vorrei scriverti di tutte quelle lacrime, l'altra sera. Vorrei scriverti che alla fine, quella tua lettera, l'ho strappata via dal muro e l'ho stracciata. Scriverti che momento mi sono sentita meglio, ma ora quei residui si scotch sulla parete, quel rettangolo vuoto, tra le decine di foto, inizia a fare male da morire.
Vorrei scriverti che quelle parole non sono state mai niente. Che avresti potuto spendere un briciolo di cuore in più in quella risposta. Che se non l'hai apprezzato, quel CD puoi anche ridarmelo, Stronzo.
Vorrei scriverti che, cazzo, ce l'ho a morte con te! Che ti odio, ti odio, ti odio. Che mi fa incazzare il fatto che tu non sai nulla di me. Che hai creduto a tutte le stronzate che ti ho detto, semplicemente perchè non ricordavi com'erano andate davvero le cose.
Vorrei scriverti tutto. Farti sapere quello che ho sentito da quel pomeriggio d'agosto ad oggi. Senza nessun filtro. Cuore a cuore. Soli. Io e te.
Vorrei scriverti che da adesso non avrai più alcuna influenza su di me. Che la tua ombra non intralcerà di nuovo lo sbocciare di un nuov o rapporto. Che non sarai più così importante. Così fottutamente importante.
E invece no.


E' che non posso sentirmi libero
dalla tua corda, dal tuo patibolo.
E un'altra volta mi avvicinerò.
Alla tua bocca mi avvicinerò
e un'altra volta mi avvelenerò.
Del tuo veleno, mi avvelenerò.

 
Claire.