Ho sempre pensato che i singoli eventi della vita di una persona non fossero necessariamente collegati, che se oggi compro una ciambella con lo zucchero, questo non c'entri nulla con l'auto che mi investe il giorno dopo. Invece non è così, perchè a causa dello zucchero mi fa male un dente, perciò vado dal dentista, il cui studio è in una via trafficata che io attraverso, e qualcuno mi mette sotto. Quello di cui mi sto rendendo conto è che esiste un filo sottile ed invisibile che lega tutto. Non esiste una sola azione che si possa compiere senza modificare il flusso generale delle cose che ti ruotano intorno.
Destino. Esiste? Non ne ho idea. Probabilmente non è altro che un misero espediente che l'uomo usa per giustificare i propri fallimenti. Eppure è impossibile negare che, destino o no, anche la più piccola delle azioni porta con sè una catena di eventi e, il mutare della più inisgnificante di queste, comporta il totale sconvolgimento della realtà.
La domanda che veramente mi assilla è: sono io a spostare le pedine? O non sono altro che un burattino nelle mani dell'immensità?
Credo che, comunque sia, ci sia un inizio, un punto di partenza che ci viene dato dall'alto. Da quel momento sta a noi fare una scelta o l'altra. E' tutto, sempre, solo, nelle nostre mani. Fortuna e Sfortuna sono legate unicamente al nostro modo d'agire.
E' un po' come il concetto per cui Male chiama altro Male, e Bene altro Bene, e per cui il Destino è, semplicemente, il carattere di ciascun uomo.
Claire.
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