domenica 24 luglio 2011

You can feel my heartbeat.

«Le persone tornano sempre. Anche solo per ricordarti che sono andate via.»



Don't lie and say that it's OK


It's alright if there's nothing more to say. 
So I'm running away. 
I'm leaving this place. 
Yeah, I'm running away. 

I'm running away
Don't tell me I'm the one to blame
It's too late for you to make me stay. 

No, I won't stay
And faster than you can follow me from this lonely place. 
And farther than you can find me, I'm leaving 
Yeah I'm leaving today. 
And I, I'll never let you find me. 
I'm leaving you behind with the past 
No, I won't look back. 
And I don't want to hear your reasons. 


Don't want to hear you tell me why I should stay
And try, and try to understand me, 
And try to understand what I say 
when I say I can't stay! 
I, I'm moving on from this place 
I'm leaving and I won't quit running away. 

I'm running away. 
I'm leaving this place. 
Yeah, I'm running away. 
I'm running away...

Claire.

martedì 21 giugno 2011

Feeling good.

Amo il fatto che tu mi conosca. Amo le tue espressioni. Amo il modo in cui pronunci il mio nome. Amo il modo in cui vuoi dirmi le cose. Amo il tuo sorriso. Amo la tua risata. Amo il fatto che abbiamo lo stesso senso dell'umorismo. Amo il fatto che siamo sulla stessa lunghezza d'onda. Amo il tuo flirtare amichevole. Amo le nostre conversazioni. Amo il modo in cui ti prendi cura di me, anche se non è lo stesso modo che vorrei. Amo il fatto che tu non sia mai a disagio con me. Amo il tuo profumo e come rimane sui miei vestiti. Amo i tuoi abbracci e come essi siano caldi e protettivi. Amo come si illuminano i tuoi occhi quando ridi. Amo anche quando - ogni tanto - fai il secchione. Amo essere la tua preferita. Amo il fatto che le nostre mani si adattano alla perfezione l'una all'altra. Amo che ti preoccupi per me. Amo come mi fai singhiozzare. Amo come mi fai ridere a crepapelle per ogni cosa che dici, perché sei così divertente per me. Amo come ti fidi di me. Amo il fatto che siamo migliori amici. Amo potermi fidare di te. Amo il fatto che sei sempre vicino a me. Amo il fatto di averti potuto conoscere.
Sei importante, insomma.

mercoledì 30 marzo 2011

Goodnight goodbye.

Guarda che lo so. Me ne rendo conto. Non puoi, non puoi, non puoi tornare quello che eri.
So che non puoi farlo. So quanto sarebbe patetica la cosa.
Eppure.. eppure vorrei che per trenta fottutissimi secondi tornassi la persona stupenda che conosco. Che tirassi giù quel dannato ciuffo, come ai vecchi tempi e rimettessi il trucco su quegli occhi, così belli.
Vorrei che aprissi il tuo cuore, che ricominciassi a chiamarmi Amore, almeno una volta. Un'ultima, maledetta, volta.
Così almeno potrei dirti addio. Mi basterebbe solo poterti dire addio.


Credimi, è dura.

domenica 27 marzo 2011

Cacophony.

Lo stridere di unghie su una lavagna lucida.

La striscia nera di matita che cola insieme ad una lacrima.

Una goccia di veleno.

Una boccata di fumo nei polmoni, catrame nei pensieri.

I brividi lungo la colonna vertebrale.

Un sospiro interrotto.

Una natura rivoltante da poter contemplare.

Un conato che ti serra la gola.

Toccare il fondo.

Cacofonie schifosamente rumorose.
Silenzi fottutamente soffocanti
E' tutto così sbagliato.
La vita è un paradosso.
RANDOM.

Mi manchi.

mercoledì 23 marzo 2011

Some sweet donut?

Ho sempre pensato che i singoli eventi della vita di una persona non fossero necessariamente collegati, che se oggi compro una ciambella con lo zucchero, questo non c'entri nulla con l'auto che mi investe il giorno dopo. Invece non è così, perchè a causa dello zucchero mi fa male un dente, perciò vado dal dentista, il cui studio è in una via trafficata che io attraverso, e qualcuno mi mette sotto. Quello di cui mi sto rendendo conto è che esiste un filo sottile ed invisibile che lega tutto. Non esiste una sola azione che si possa compiere senza modificare il flusso generale delle cose che ti ruotano intorno.

Destino. Esiste? Non ne ho idea. Probabilmente non è altro che un misero espediente che l'uomo usa per giustificare i propri fallimenti. Eppure è impossibile negare che, destino o no, anche la più piccola delle azioni porta con sè una catena di eventi e, il mutare della più inisgnificante di queste, comporta il totale sconvolgimento della realtà.
La domanda che veramente mi assilla è: sono io a spostare le pedine? O non sono altro che un burattino nelle mani dell'immensità?
Credo che, comunque sia, ci sia un inizio, un punto di partenza che ci viene dato dall'alto. Da quel momento sta a noi fare una scelta o l'altra. E' tutto, sempre, solo, nelle nostre mani. Fortuna e Sfortuna sono legate unicamente al nostro modo d'agire.
E' un po' come il concetto per cui Male chiama altro Male, e Bene altro Bene, e per cui il Destino è, semplicemente, il carattere di ciascun uomo.
Claire.

domenica 13 marzo 2011

Veleno.

Vorrei scriverti, adesso.
Scriverti cosa provo. Scriverti quanto male fai. Scriverti che ancora pulsi sotto la pelle, dentro le vene. Scriverti che eri, sei e sarai sempre TUTTO, che sei ancora costantemente nel mio cervello. Ora più che mai.
Vorrei scriverti di tutte quelle lacrime, l'altra sera. Vorrei scriverti che alla fine, quella tua lettera, l'ho strappata via dal muro e l'ho stracciata. Scriverti che momento mi sono sentita meglio, ma ora quei residui si scotch sulla parete, quel rettangolo vuoto, tra le decine di foto, inizia a fare male da morire.
Vorrei scriverti che quelle parole non sono state mai niente. Che avresti potuto spendere un briciolo di cuore in più in quella risposta. Che se non l'hai apprezzato, quel CD puoi anche ridarmelo, Stronzo.
Vorrei scriverti che, cazzo, ce l'ho a morte con te! Che ti odio, ti odio, ti odio. Che mi fa incazzare il fatto che tu non sai nulla di me. Che hai creduto a tutte le stronzate che ti ho detto, semplicemente perchè non ricordavi com'erano andate davvero le cose.
Vorrei scriverti tutto. Farti sapere quello che ho sentito da quel pomeriggio d'agosto ad oggi. Senza nessun filtro. Cuore a cuore. Soli. Io e te.
Vorrei scriverti che da adesso non avrai più alcuna influenza su di me. Che la tua ombra non intralcerà di nuovo lo sbocciare di un nuov o rapporto. Che non sarai più così importante. Così fottutamente importante.
E invece no.


E' che non posso sentirmi libero
dalla tua corda, dal tuo patibolo.
E un'altra volta mi avvicinerò.
Alla tua bocca mi avvicinerò
e un'altra volta mi avvelenerò.
Del tuo veleno, mi avvelenerò.

 
Claire.

sabato 26 febbraio 2011

Destiny.

E' veloce il passaggio dalla luce all'ombra, dalla certezza al dubbio. Come un battito di ciglia, come un sogno da cui ti risvegli per scoprire che nulla è più come prima.
Perchè vi dico tutto questo? Per mettervi in guardia dagli eventi che non sono mai delle coincidenze, dei segni di cui è disseminata la vita e che non si devono mai ignorare. Anche la più piccola distrazione presenta il suo conto, sempre.
A tutti voi che fate della ragione un credo, che razionate i sentimenti in porzioni di sopravvivenza e pensate di seguire un percorso già deciso, io voglio raccontare la mia storia.
Voglio mostrarvi come il destino, a dispetto di ogni illusione, si trascini dietro la nostra vita nella direzione che esso ha stabilito.
E come noi, anime ribelli, pronte a guizzare fuori dalla sua rete, possiamo solo tentare di cambiarne il corso. Il giorno in cui ci renderemo conto che la strada è segnata, arriverà, inesorabile. Ma per me quel momento non è ancora giunto. Sono sempre libera. Sono un'anima ribelle che può andare incontro all'inatteso.
Ombra, Elena P. Melodia.
Claire.

venerdì 25 febbraio 2011

I'm a Dramaqueen.

Cosa succede quando uno dei fili che ci tengono in piedi, si spezza?
 A volte capita di capirlo un po' prima, quello che sta per accadere. Capita di notarlo, che quel dannato cavo si sta sfilacciando man mano, ma, ogni volta, la rottura è assolutamente traumatizzante.
Prendete un burattino, di quelli con cui giocavate da piccoli, con tantissime articolazioni ed altrettanti fili a sorreggerle, sospendetelo a mezz'aria e poi tagliatene uno. Uno a caso.
 Ecco. Il pupazzo sarà rotto per sempre. Certo, voi potrete continuare a giocarci e con il passare del tempo vi dimenticherete di quel filo inutile che un giorno è stato tranciato di netto. 
 E così succede alle nostre vite quando il legame con un'altra persona amata, nel senso più lato del termine, va in frantumi.
Cerchiamo disperatamente l'equilibrio per qualche tempo, poi, una volta trovato, stringiamo i denti e andiamo avanti.
 In una posizione diversa, magari, ma andiamo avanti.



Claire.

mercoledì 23 febbraio 2011

Amami se hai coraggio.

Grande Sophie!
Il gioco era ripreso a tutto gas. Felicità allo stato puro, bruta, primitiva, vulcanica. Magnifico! Il meglio del meglio; meglio della droga, dell'eroina, meglio delle canne, coca, crack, fix, joint, shit, shoots, sniff, pet, marijuana, cannabis, peyote, colla, acido, LSD, ecstasy.
Meglio del sesso, meglio del pompino, il 69, le orge, masturbazione, tantrismo, kamasutra, massaggio thailandese. Meglio della cioccolata, il Mont Blanc, la banana split, meglio di tutte le trilogie di George Lucas, delle puntate del Muppet Show.
Meglio dell'ancheggiare di Emma Peel, Marilyn, la puffetta, Lara Croft, Naomi Campbell, i nei di Cindy Crawford. Meglio della facciata B di Abbey Road, gli assolo di Hendrix. Meglio dei passetti di Armstrong sulla Luna, le montagne russe, i festoni natalizi, la fortuna di Bill Gates, la trance del Dalai Lama, la resurrezione di Lazzaro, tutte le pere di testosterone di Schwartz, il collagene nelle labbra di Pamela Anderson.
Meglio di Woodstock e dei rave party più trasgressivi.
Meglio dei trip di Sade, Rimbaud, Morrison e Castaneda. Meglio della libertà.
Meglio della vita!


-Julien.
Claire.

martedì 22 febbraio 2011

Sweet disposition.

"Godetevele, quelle sofferenze d'amore. Sono i dolori più belli."
Se n'è uscita con questa storia oggi, la professoressa, prima di interrogarmi.
Ha detto proprio così. Ed io, per la prima volta, mi sono trovata profondamente, completamente d'accordo con quella donna che di dolori, nella sua vita, ne aveva sopportati tanti.
 Era da un po' che riflettevo su cosa significasse soffrire per un'altra persona, sul perchè un solo individuo possa, con la più banale delle azioni, stravolgere la giornata di qualcun'altro, rendendola un paradiso o un inferno.
E sono giunta ad una conclusione. L'amore e, ancor più, il dolore ci rendono fottutamente vivi.
Avete presente quella stretta al cuore che ci fa piangere di notte? Quella che ci chiude lo stomaco e ci comprime i polmoni? Ecco. Quel sentimento ci ricorda chi siamo e cosa desideriamo.  
 Io, non cancellerei mai neanche il più minuscolo istante passato in lacrime, con la sua lettera in mano, il rancore nel cuore e la voglia di urlargli in faccia quanto amore portavo dentro. Sono gli attimi più intensi e travolgenti, quelli. Le emozioni più forti e scioccanti.
I sentimeti più  autentici.
E non importa quanto male ci sentiamo. Non importa che, a volte, preferiremmo morire. Non importa più nulla. La cosa importante davvero è la consapevolezza di essere così palpitanti di vita, talmente ebbri quasi da poter scoppiare.
Ed è questa l'unica cosa che conta.




..Songs of desperation,
I played them for you.
A moment, a love,
a dream, aloud,
a kiss, a cry,
our rights, our wrongs.
Won’t stop til it’s over..


Claire.